martedì 6 dicembre 2011

PENDOLO (Poesia di Alessandro Erato)



Come pendolo galleggio
Tra verginità svelate,
Come imeni d'ambra liscia
Perdendo e ritrovando
La mia anima corrotta.
Tra ruvide fusa,
Tra l'ignoto ai tuoi occhi.

So che nascondi
L'acqua e la vite
Nel tuo grembo intatto e mortale
Nel tuo cuore
Di bianco velluto
Nella tua flessa nuca.
Fra i tuoi profumi,
Come un cogliere
D'essenza,
So che nascondi
La linfa e l'albero
Nella tua terra fertile.
Ma io come un pendolo galleggio
E sono notte e giorno
Alba e tramonto
Dentro di te


Alessandro Erato

2 commenti:

  1. questa la mia preferita fra quelle che ho letto finora, per l'argomento e per i tre versi di chiusura

    Ho solo qualche difficoltà con il seguente passo:
    "Nel tuo cuore
    Di bianco velluto
    Nella tua flessa nuca.
    Fra i tuoi profumi,
    Come un cogliere
    D'essenza,"
    probabilmente devo soltanto leggere ancora.

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    1. In quei versi passo da una descrizione fisica (flessa nuca) a una retorica (bianco cuore di velluto - un cuore puro immacolato) a una descrizione che tratta i sensi olfattivo - nello specifico, come se dell'aroma dell'amata si cogliesse la sua stessa essenza, la sua stessa vita.
      Spero ti sia più chiaro.

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